venerdì 15 marzo 2019

Tutti al Mare



Sigerico, durante il suo viaggio di ritorno, quello documentato, avrà fatto una capatina al mare?
Può essere, visto che Luni è stato per tanto tempo porto fiorente. Ma non ricordo con precisione quando iniziò la sua decadenza e non ricordo se, all’epoca di Sigerico, il porto fosse ancora attivo.
C’è la leggenda dei vescovi di Lucca e di Luni che abbordarono la nave inavvicinabile su cui furono poi ritrovati la Croce Lignea del Volto Santo e l’Ampolla col Sangue di Nostro Signore…è vero…ma non ricordo a che epoca risale la leggenda che racconta i fatti.
Comunque sia, Sigerico o non Sigerico quest’oggi, la nostra tappa da Pietrasanta ad Avenza, noi la facciamo passare dal mare.
Poche balle!
Prima di partire, e ancora l’anno scorso avevo confrontato il tracciato ministeriale con il tracciato proposto da Cammina Cammina, e senza ombra di dubbio avevo trovato più agevole il secondo.
Sicuramente meno bello, sicuramente meno naturalistico, storicamente meno attendibile (non ne sono sicuro) ma sicuramente più lineare e scorrevole.
Spesso il pellegrino ha l’esigenza di far chilometri a bassa fatica, tanta gente viaggia con zaini di dimensione e pesi biblici (per autopunirsi?) senza pensare che la strada è tanta e quello che è realmente utile è veramente poco. Ad esempio, perché non utilizzare i servizi pubblici e spedirsi materiale  qualche tappa avanti?
E’ comunque vero che dopo tanti chilometri, spesso in solitudine, la fatica si fa sentire davvero e c’è la necessità di limitare al massimo lo sforzo, anche a costo di veder qualcosa in meno.
A diminuire la fatica, aiuta molto anche il contatto con la civiltà. Il poter contare su un bar, su un autobus che passa, anche un supermercato può essere di conforto per il pellegrino stanco.
A noi non interessa più di tanto…siamo due pazzi in viaggio di nozze…ma proprio per questo oggi ci concediamo la gita al mare.
Ho promesso alla mia futura sposa di portarla al mare….e le promesse vanno mantenute.!!
Alla facciaccia di Sigerico, SIREVA e AEVF.
Quella che si presenta ai pellegrini in viaggio di nozze, completi di bordone VilFred, non è certo la giornata ideale per andare in spiaggia.
Tanto per cambiare…piove.

Il sereno di ieri pomeriggio non era altro che l’intervallo tra una perturbazione e l’altra.
Va bene che siamo Pe_allegrini ….ma la taca a fiachear!!
Non c’è niente da fare…piove e basta, si va via veloci come ieri mattina…sperando che smetta un po’. La tappa non è lunga, il percorso che abbiamo scelto è quasi completamente asfaltato….assetto leggero e via.
Salutiamo il Westf e partiamo.
Ah! Siamo messi mica male! Va bene dare nome e cognome e parlare con il bordone…ora parliamo anche con il camper come si fa con i bambini…fai il bravo, stai attento, non ti muovere…e così via.
La prima parte di percorso è micidiale, lungo la statale, con le macchine che sfrecciano all’ora dell’ufficio, la strada piena d’acqua, e noi ce la prendiamo tutta, quella che cade dal cielo e quella che ci spruzzano le macchine…gli ombrelli svolazzano di qua e di la sballottati dalle folate di vento provocate dalle auto.
In verità il percorso ufficiale passa un po’ più fuori mano, almeno per un pezzo, ma si va su un argine…con erba alta…basta acqua!!
Acceleriamo il passo fino a che non siamo fuori pericolo.
Non è lunghissimo il tratto pericoloso…ma non lo si finisce più.
Quando prendiamo il piccolo viottolo




che porta poi all’antico ponticello (romano?) a Vallecchia ci rilassiamo un po’ cominciamo con il nostro solito chiacchiericcio, canzoni da coro, pettegolezzi vari ecc.
E piove, piove, piove sul nostro amor , cantava Modugno Domenico negli anni 60…e piove piove piove davvero e non ha intenzione di smettere.
A Strettoia si comincia la lunga salita verso il castello Aghinolfi  di Montignoso.
Le colline sopra di noi sono avvolte da affettuose nubi che le circondano vaporose come sciarpe di soffice lana .
Siamo in zona di Linea Gotica.
Su una lapide ai bordi della strada un lungo elenco di caduti muove la commozione. Una preghiera per tutte le vittime della guerra, di questa e di tutte le altre, è doverosa.
Riprendiamo il nostro ormai collaudato passo da pioggia.
Rigorosamente sopra i 5km/h.
I fratelli Damilano, promulgatori del Fitwalking sarebbero fieri di noi.
Già perché tra le altre cose l’anno scorso abbiamo anche preso il brevetto da istruttori di Fitwalking. Ne andiamo fieri.
Per la verità il nostro stile FitWalking, non è proprio perfetto…ma mettetevi nei nostri panni, anzi nelle nostre mantelle!!! Per di più con ombrello (l’ombrellino del pellegrino…che mi piace molto), VilFred (che avendo una gamba sola, non è autosufficente nella deambulazione) , e Pino (per sicurezza in caso di vuoto di memoria) per le mani.
Ho poi un curioso cappello che mi da un aria da Crocodile man… fuori zona…
(poi non ho il coltellaccio al seguito, bensì l’officina portatile….pinze, cacciavite, forbice, coltello e cavatappi ecc il tutto in un unico attrezzo multifunzione…un’officina portatile per l’appunto)
Castello Aghinolfi ci appare tutto d’un tratto fra la nebbia.
L’imponente costruzione domina la valle con superbia . L’abbiamo già visitato più volte, ma resta sempre una visione affascinate.
Per evitare un lungo tratto di strada scendiamo lungo un ripido sentierino nel bosco. Il tracciato ufficiale passa di qui, ma è possibile anche percorrere la strada asfaltata, c’è poca differenza di tempo.
Siamo lanciati …………e ci va di rischiare una scivolata (leggere “culata”) .

Il mare è la in fondo…non  lontano. Il cielo grigio si immerge nell’acqua, grigia anch’essa, fondendosi in unica entità apparentemente indivisibile.
Non si riesce a vedere dove finisce l’uno e comincia l’altro, acqua e cielo avvinghiati e abbracciati, stretti in perfetta commistione d’intenti: rilasciare acqua…
Ci stanno riuscendo benissimo.
Sembra che il cielo assorba l’acqua del mare per poi scaricarla sopra i pe_allegrini…

Scendendo dal Castello Aghinolfi incrociamo tre pellegrini in rapida successione. Tutti rigorosamente stranieri. La stagione inclemente non concede un gran che alle chiacchiere.
I primi due sono sicuramente tedeschi, marito e moglie, ma si vede chiaramente che non hanno
voglia di fermarsi e accennano solo ad un fugace saluto (sicuramente stavano stramaledicendo la “terra do sole”…. “o sole mio”…dove sta?), il terzo personaggio è un ragazzo giovane, svizzero se non ricordo male, che viaggiava ad una velocità incredibile.
Un pò in inglese, un po’ in italiano, ci scambiamo qualche parola, e poi lo vediamo ripartire col suo passo velocissimo, in un attimo scompare dietro la curva…..
che sia un ispettore AEVF anche lui?
Non penso, era semplicemente uno che andava forte  e voleva far tanta strada….ma quanto andava!! 
Più giù, una volta arrivati in piano mi giro a cercare le cime delle Alpi Apuane….cerco con lo sguardo le stupende montagne che l’uomo ha sfregiato in maniera violenta alla ricerca del prezioso marmo bianco.
Le nuvole mi nascondono la visione.
Mi basta immaginarle, là dietro, maestose ed orgogliose.
Di quelle cime ne ho risalite parecchie, il Pisanino, Grondilice, le Panie, la Tambura, il Contrario e il Cavallo, la cresta del Garnerone, il Corchia il Forato, il Procinto, Pizzo d'Uccello, Penna di Sumbra…..che meraviglia!!! Che salite stupende!! E sono proprio li dietro a pochi chilometri. In pochissimi chilometri si passa dal mare all’alta montagna.
Il Pisanino è la cima più alta delle Alpi Apuane e sfiora i 2000 metri, ma ha tutte le caratteristiche e le difficoltà dell’alta montagna.
Mario (il presidente della nostra sottosezione CAI, grande conoscitore di montagne) le definisce “le grandi montagne di bassa quota”, ed ha ragione.
Intanto per salirle, in genere, è necessario superare dislivelli notevoli, spesso in ambienti senza vegetazione, e senza acqua. Per salire la Tambura da Resceto, seguendo per buona parte del percorso l’antica Via Vandelli (che bella storia anche quella!!) bisogna coprire un dislivello di circa 1400 metri….così come risalire sulla Pania della Croce partendo da Pruno, e così via…

L’ispettore AEVF, lo troviamo sulla porta del bar del piccolo centro tennis/bocciodromo, che si trova all’inizio di un corto sentierino che ci porta poi in Via Fonda in Massa…
Non ci aspettavamo un ispettore qui!!!
Siamo fuori sentiero ufficiale…è vero che di qui passiamo con Cammina Cammina…
Questo signore, quando ci vede arrivare, si sbraccia in saluti e si precipita da noi a far due chiacchiere. Che la gente di qui sia estroversa lo sapevamo…ma così tanto?
Ci chiede di dove siamo, dove andiamo, e non ci chiede perché passiamo di li….è tutto fuori percorso ufficiale…
Poi saputo che siamo di Salsomaggiore, si mette a parlare di aerei, di libri, di trasmissioni radio, di manifestazioni in Salsomaggiore…una festa che non ti dico.
Noi che si veniva dal parlare tra noi, così, descrivendo le tante ascensioni in Apuane, si resta un po’ storditi da tanta chiacchiera amichevole. Non capiamo nemmeno dove voglia andare a parare.
Gli diamo corda volentieri, intanto che tiriamo il fiato, magari ci offre anche un caffè caldo…ne avremmo anche bisogno. Niente caffè solo molte chiacchiere, e ci parla dei libri che ha scritto. Pazienza. Ma è un tipo simpatico e alla fine ci facciamo anche delle sane risate.
Ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima manifestazione di marconisti aeronautici a Salsomaggiore (ma la faranno ancora?)
 Quattro passi ancora e arriviamo al ponte sul Frigido.  A pochi passi c’è la stupenda Pieve di San Leonardo al Frigido.



Tutte le volte che siamo passati di qui avevamo fretta e non ci siamo fermati…
Oggi siamo in anticipo sulla tabella di marcia….direi molto in anticipo…e quindi ci fermiamo.
Purtroppo non si può entrare…ma la chiesetta romanica è veramente bella.
Spicca, su un muro vicino alla chiesa una lapide dedicata alla lotta partigiana….una medaglia d’oro alla provincia Apuana….che bello, “la provincia Apuana”. Questa terra ha sacrificato molte vite nella lotta partigiana, la linea gotica passava qui sopra, e non sono stati dei bei momenti per questa gente.
Ma qui sono cavatori, sono gente tosta, ma tosta davvero, e innamorati della propria terra e delle proprie tradizioni, e della propria libertà.
Mi raccontavano a Cardoso, che tanta gente ha risistemato il “metato” di famiglia, e d’estate ci va a passare le ferie. Mi spiego meglio.
Il metato è una costruzione caratteristica della zona e serviva per l’essicazione delle castagne.
Quindi la gente dei paesi bassi, ha risistemato i metati uso abitazione e d’estate ci va a passare le ferie….a pochi chilometri da casa…500 metri di quota sopra….
Come se, io che abito in via Milano a Salsomaggiore, andassi a fare le ferie al valico di S.Antonio, tra Salso e Pellegrino….
Gente così!!! Legatissima alle proprie terre e tradizioni.
Una volta, in gita Apea verso il Picco delle Saette, ci fermammo ad una casa chiamata “la Noce” per via di una vecchissima e gigantesca noce che ombreggiava la casa ed il cortile.
Ci fermammo a chiedere un goccio d’acqua al padrone…ormai molto anziano. Tra le altre cose che ci raccontò che era adiratissimo  con la figlia che si era maritata con un “garfagnino” (uno della garfagnana ….a pochi chilometri da li…anzi appena di la dal monte). Ma sentire il tono con cui pronunciava la parola “garfagnino”!!!
Imbocchiamo il sentiero ciclopedonale del lungo Frigido che ci porterà finalmente al mare.
E’ presto, prestissimo, se continuiamo così ad Avenza ci siamo all’una…troppo presto. Il sig. Pietro ci aspetta per le 16…
Visto che è presto ci fermiamo su una panchina e consumiamo il pasto del pellegrino.
E con lo sguardo del pellegrino in ferie (questa è gratuita…mi è venuta così), sbocconcellando parmigiano e crackers, spettegoliamo sui passanti.
Diciamo che l’ora è quella della pausa pranzo (per chi va a lavorare…ma oggi non è sabato?) e tanta gente esce per fare due passi, una corsetta, portare il cane a fare pipì….e tanti chiacchierano fra di loro….e noi ascoltiamo le loro chiacchiere e i loro pettegolezzi e a nostra volta spettegoliamo su di loro….
Dura la vita del pellegrino!!!
Quella del Pe_allegrino  no! Divertente direi… 
Un’ultima volata e siamo al mare….
“Visto, sposa mia che ti ho portato al mare?”
Facciamo qualche foto sul lungo mare. Nonostante il tempo inclemente respiriamo a pieni polmoni l’aria satura di salsedine.
Le onde che, schiumanti, si schiantano sulla battigia liberano benefiche sostanze che noi inaliamo volentieri.


VilFred si guarda attorno stupito e attonito. Non aveva mai visto il mare….non dice nulla, ma si adegua e anche lui respira profondamente assorbendo i benefici flussi iodati.
Quando ero bambino, a casa mia, la parola ferie era un vocabolo privo di significato.
Bisognava lavorare, e lavorare sodo per sbarcare il lunario.
La macchina….c’era la bicicletta, tanto lo zuccherificio (dove lavorava il mio babbo) era appena fuori paese.
Quando si andava al mare era perché i bambini ne avevano bisogno.
Andare al mare... cioè venire qui in Versilia (una mia zia aveva una pensione al lido di Camaiore…pensione Montecarlo), era una avventura epica, un viaggio epocale.
Cinquecento giardiniera (ora sono station Wagon…allora però…) carica e stracarica, all’attacco dei tornanti di Piantonia e poi verso il passo della Cisa, quando ancora non c’era l’A15.
Già la nostra mezzo litro non era un fulmine, ma sui tornanti c’erano i camions, belli in fila che andavano su ai 20-30 all’ora. E con che cosa sorpassi…con la 500?
Si faceva prima a sorpassare in bicicletta.
E così il viaggio che adesso si fa in un’ora e mezzo, diventava una trasferta epica, robe da Far West, ci mancavano solo gli indiani con le frecce.
E le ferie il babbo le prendeva solo per portare noi bambini al mare, e poi per tornare a riprenderci.
Quando andava bene si fermava un giorno o due, giusto per far raffreddare il motore della 500. 

Cielo grigio su, sabbia grigia giù, acqua grigia appena li…………beata California!!!
Nemmeno oggi si riesce a bagnare i piedi nell’acqua!, siamo in spiaggia, vestiti da montagna, col Windstopper. 
Non che ci sia freddissimo, ma non è il caso di bagnarsi ancora…ci stiamo asciugando proprio ora .
Non è la prima volta che vado in spiaggia tappato da montagna; qualche anno fa con gli amici storici di “quelli che…la montagna” eravamo partiti per un’escursione con piccozza e ramponi nel gruppo del monte Maggiorasca nell’Appennino piacentino/ligure/parmigiano. Al passo del Tomarlo tirava una bufera che si faceva fatica a stare in piedi. Fuori della macchina era una cosa incredibile, una tormenta polare . Abbiamo optato allora per una escursione mare/monti.
Va e va e va...alla  fine siamo approdati a Sestri Levante. E siamo finiti in spiaggia …completi di abbigliamento da alta montagna, scarponi di plastica per i freddi polari, giacche a vento...e così via.
Piccozza e ramponi abbiamo avuto la bontà e il pudore di lasciarli in macchina.
Così combinati, visto che ormai era mezzogiorno siamo finiti al ristorante a mangiar pesce…e che buono!!
Poi giro turistico per Sestri…e piccola camminata digestiva prima del rientro.

Così noi oggi, vestiti da escursione in montagna….a pestar sabbia….
Ma la soddisfazione di aver fatto vedere il mare a VilFred è impagabile.
E ce ne andiamo ridendo…tutti e tre.
E’ presto, e abbiamo appuntamento con Pietro fra  2 ore.
Cosa facciamo, visto che, camminando pian piano, all’indietro, e sulle mani, in un’ora al max siamo ad Avenza?
Facile, intanto che siamo qui  a zonzo cerchiamo il campeggio dove andare a sistemarci per la notte.
Abbiamo bisogno di una sosta in campeggio per effettuare il carico/scarico delle acque del mezzo e per il carico/scarico dati dal navigatore via pc. Poi possiamo approfittare della serata tranquilla per una cenetta a base di pesce….in ristorante (è sabato sera) e alla fine con le energie residue…spedire qualche info a SIREVA.
Per trovare il campeggio giusto approfittiamo del solito aiutino da casa. Telefoniamo a Flavio.
Quando chiedi qualche informazione, è rapido e preciso. Non ci sono storie.
In tempo reale ci relaziona sul campeggio aperto più vicino al mare e più vicino ad Avenza…
Stupendo.
Andiamo e concordiamo con il gestore. Passeremo più tardi con il mezzo.
Oggi la processione va…e anche forte, siamo costretti a disturbare Pietro una bella ora prima del concordato.
Il sig Pietro ormai è un amico. Ci siamo già incontrati diverse volte accompagnando i pellegrini di Cammina Cammina.
Questa volta facciamo sia da guida che da pellegrini.
Come sempre Pietro è di una gentilezza incredibile.
E’ un uomo di grande vitalità, di grande entusiasmo, si fa in quattro per la sua terra di cui è innamoratissimo. Ci mostra la chiesa finalmente completamente restaurata e i capolavori in essa contenuta e ci omaggia di opuscoli e libri interessantissimi.  Mi fa sorridere la sua cadenza e il suo modo di parlare…che non è toscano…non riesco a definire la parlata…è…non lo so… Apuana!
Mi ricorda l’amico dott. Antonio…che è di queste parti, e non vado oltre nelle definizioni di appartenenza perché se sbaglio si offendono. Qua sono estremamente sensibili, ci sono i carrarini di monte (cavatori eccezionali) e i carrarini di marina (marinai da sempre), guai ad accomunarli nella stessa provenienza.
Ma sicuramente non chiamateli mai massesi!!! Per carità !!
Tra Massa e Carrara c’è una rivalità tremenda. Accomunarli nella medesima provincia è stata una atrocità bestiale. E’ come mettere nella stessa gabbia un cane e un gatto. Forse peggio.
Parliamo anche con il parroco, don Marino, che è di Aulla, e ci accordiamo per il parcheggio del mezzo per l’indomani. A dire il vero ci offre ospitalità anche per la sera, ma noi abbiamo la necessità di compiere alcune operazioni tecniche col mezzo, e ci dispiace non accettare.
Visto che è presto, vista la grande disponibilità di Pietro, buttiamo il discorso sul tracciato del percorso ministeriale. Gli chiediamo se ne sa qualcosa, se sa dove passa di preciso, e come mai parecchi pellegrini si lamentano di questa parte di tracciato.
E’ stato come buttare un fiammifero nella benzina .
Pietro ci da la sua versione dei fatti e ci spiega i perché e i percome della faccenda.
Riportare qui il tutto è inutilmente lungo.
Il problema sostanziale è che si è cercato di unire il turista al pellegrino, facendo transitare la VF sulla strada dei colli del vino di Candia.
Di per se…non c’è niente di male.
Anzi.
Il problema è che l’imbocco del sentiero è presso una casa abbandonata ed è infrascato e pieno di rovi.
Si passa all’interno di una stupenda vigna …ma che è un podere privato.
Pietro ci ha portato a percorrere l’intero tracciato (in auto questa volta, anche perché ha ripreso a piovere copiosamente) . Abbiamo intervistato i proprietari del podere, i quali non hanno nulla in contrario al passaggio dei pellegrini….anzi…quando passano si fanno anche due chiacchiere e penso che offrano volentieri un bicchiere di vino.
Il problemi sono due….o forse anche tre…l’imbocco difficoltoso, il notevole dislivello (abbastanza gratuito) ma soprattutto più avanti si trovano indicazioni per la Via Del Volto Santo. Molti pellegrini si sbagliano, accomunano questa via prevalentemente automobilistica, alla VF e si perdono regolarmente fra le colline.
Pietro poi ci dice che sarebbe possibile ricavare una tracciato storicamente più valido, breve e sicuro percorrendo un certo numero di vie interne e sbucando nei pressi della pieve di S.Leonardo al Frigido.
Grazie alla nostra guida siamo riusciti, dopo diversi passaggi, a toccare con mano le problematiche reali di questo tratto di VF.
Capiamo anche perché in questa zona non si trova un segnale ufficiale a dire uno.
Vedremo di riferire a SIREVA tutto quello che abbiamo visto, faremo le nostre considerazioni poi….speriamo che sistemino la faccenda.
Gentilmente, Pietro, si offre di riportarci fino ad Pietrasanta, ma, siamo a Massa, nei pressi della stazione ferroviaria….ci facciamo lasciare li, poi, tra l’altro il nostro Westf , a Pietrasanta, è proprio nel parcheggio dietro la stazione…quindi…ringraziamo l’amico Pietro e saltiamo, letteralmente, sul primo treno verso Lucca.
Il viaggio è veramente breve, e in pochi minuti siamo al nostro fedele mezzo.
Sistemata per bene la nostra roba, riposto VilFred, partiamo alla volta del campeggio.
Flavio ci aveva consigliato bene, il posto è bene attrezzato, abbastanza economico, e molto vicino ad Avenza. Oramai è una consuetudine, prendere un po’ di pioggia…era già qualche ora che si era asciutti…non vorrei mai che ci si disabituasse, perbacco. Giusto per questo, intanto che allaccio la corrente elettrica, scarico le acque nere, carico l’acqua pulita  ecc…mi prendo la giusta dose di pioggia, che interpreto un po’ come un benvenuto del posto ai due pellegrini. Questa sera, visto che siamo al mare, visto che è sabato, ci concediamo una cenetta intima….andiamo a mangiare il pesce…
Il campeggio è un po’ fuori paese, il lungo mare è li vicino, ma il grosso dei ristoranti no, poi è bassissima stagione e molti locali sono ancora chiusi.
Il cielo grigio, l’aria fredda e una curiosa stanchezza ci fanno optare per il ristorante attaccato al campeggio.
Noi abbiamo fatto nostra la totale libertà dell’essere completamente indipendenti, mangiamo quando abbiamo fame, dormiamo quando abbiamo sonno ecc…le nostre cene sono sempre frugali e nutrienti, ma soprattutto molto veloci, specie nella realizzazione….quindi i tempi di attesa del ristorante ci destabilizzano un po’.
Abbiamo una fame notevole e mangeremmo anche i tavoli, poi un po’ di abbiocco dovuto anche al salto di temperatura fuori/dentro…
La nostra asocialità sta progredendo, mi da fastidio anche la televisione accesa, proprio li davanti, anche se c’è la partita, per di più del mio Milan….ma non mi va…preferisco il tranquillo silenzio del Westf.
Tra una portata e l’altra telefoniamo a casa e ci accordiamo bene con Flavio.
Domani vengono a trovarci i suoi di Flora.
La prossima tappa ci porterà da Avenza ad Aulla. Tappona!!
Vorremmo far fare all’Anna e Flavio il tratto da Sarzana ad Aulla, che a nostro avviso è veramente molto bello.
Fatti un po’ di conti decidiamo di ritrovarci a Sarzana verso le 11.
Satolli, usciamo dal ristorante, decisi ad una romantica passeggiata in riva al mare.
Tra una settimana giusta giusta saremo marito e moglie…e già a Fiorenzuola…fra una settimana…
Non riesco a capire se una settimana è lunga, è corta…ho perso completamente la cognizione del tempo.
Siamo completamente avulsi dalla società, dalla vita di tutti i giorni. I problemi fuori dal nostro camper, fuori dalle nostre scarpe e dalle nostre mantelle, non esistono.
Teniamo regolarmente i contatti con i nostri cari….ma se loro stanno bene…stop…finito.
Il mondo non esiste.
Che bella vita!!!
Camminare e basta!
Come Rinaldo.
Rinaldo chi?
Rinaldo e Basta.
Un cantante parmigiano che ha avuto un momento di successo quando ero ragazzino
Rinaldo e Basta.
C’erano Nico e i Gabbiani, complessi famosi come i Corvi, L’Equipe 84, i Dik Dik, i Nomadi…
Lui era Rinaldo…e Basta.
Mio babbo, tradizionalista lo chiamava ironicamente Ebasta come se fosse il cognome.
A me era simpatico, aveva una espressione che ricordava il mio maestro delle elementari…allora mi era simpatico …e basta.

L’aria fredda ci consiglia una veloce ritirata….per la passeggiata sulla spiaggia…un’altra volta.
Flora tutta dentro al suo fedele windstopper (mai soldi furono spesi così bene) propende per una dignitosa ma veloce ritirata dentro il saccopeloso .
Specifico con decisione, che io volevo fare la passeggiata al mare…..
Specifico che al mare, la sposa ce l’ho portata….
Che poi non si recrimini che qui…che la…che su…che giù.
Effettivamente la stanchezza si fa sentire….la tappa di domani è impegnativa…e dentro il saccopeloso si sta veramente bene…


 



giovedì 31 gennaio 2019

Pe...allegrini


Quando l’attività principale della giornata è “il camminare”, se pur affardellato, se pur col cattivo tempo (sempre nei limiti della sicurezza) non si può che essere felici e contenti tutto il giorno.
Lo star felici e contenti aiuta poi a non ammalarsi, star bene aiuta ad essere felici e contenti…
E’ una ruota positiva che gira dal verso giusto.
Si mangia con appetito, si dorme bene, si fa tanta pupù…….cosa vuoi di più dalla vita? 
Penso alle tante ore passate in fabbrica a tutte le tirate ho fatto, specialmente quando ero più giovane…20 ore, una volta 36…a correre su e giù per le scale dello zuccherificio e poi del Lievitificio…Si perché ero anche un po’ malato nella zucca…e facevo i 72 gradini di corsa invece di prendere l’ascensore…adesso sono più vecchio e adopero l’ascensore o il montacarichi. Ora le 7/8/9 ore di cammino mi sembrano proprio poca cosa. Penso alle mille e una escursione in montagna, con Rodolfo, con il CAI, con l’APEA (questa va spiegata meglio…Associazione Periti Escursionisti e Aggregati), con dei fardelli incredibilmente pesanti: corde, piccozze ramponi, imbrachi, ferraglia varia, il tutto nel minor spazio possibile. Penso alle ore dentro ad un canale innevato con -15°C (e anche meno) ad aspettare il turno di salire con la mia cordata….alle risate con l’amico Efisio, con l’amico Rodolfo…a ridere come i matti con dei freddi ………….
L’avventura in Islanda con Beppe e gli altri ragazzi del Vatnajokull….una settimana a trainar la slitta per attraversare il più grande ghiacciaio europeo….nella tenda quando fuori imperversava la bufera che ci sommergeva di neve….e c’era da andar fuori a fare la cacca….che momenti….

Adesso son qui con la mi moglie che passeggio tranquillamente per sentieri strade e carraie in risalita da Roma ad attraversare mezza Italia.
Potessi avere la possibilità di risalirmela tutta l’Italia!!! L’italia è bellissima……….
Se fossi capace di cantare…canterei……..
Per fortuna ho ritegno e mi limito a seguire mentalmente Flora quando canta…e canta anche bene.
Che bello sentirla cantare…quando sei là in mezzo ad un campo…….quando d’attorno tutto tace per la pioggia, quando anche gli uccellini stanno zitti e si riparano come possono, quando i gatti scappano sotto le macchine ferme, quando i cani stanno ben rintanati nelle cucce, sentire la sua voce allegra che canta “viva l’amor”…come si fa a non essere felici!!!
Mi capita in giornate come oggi di essere preoccupato, non tanto per la difficoltà del percorso, quanto per la quantità d’acqua che il buon Dio sta facendo cadere dal cielo.
Preoccupato non tanto per me, quanto per la salute della mia futura moglie.
Vorrei che arrivasse a sabato prossimo in buona salute……….
Ma è tanto contenta…canta tanto bene…..canta che ti passa.
E siamo qui che osserviamo il sentiero che dobbiamo risalire.
Più che un sentiero è un torrente.
E qui davanti , davanti alla mia preoccupazione, la mia gentile promessa sposa mi dice….:
“vedi, che meraviglia di viaggio di nozze mi fai fare?”
al mio sguardo un po’ così così, ribatte:
“si, mi hai portato a Roma, e mi hai fatto benedire in S.Pietro da tanto di Monsignore, mi hai fatto fare allenamento, mi hai fatto fare mtb, mi hai portato al Lago (Bolsena) mi hai fatto fare arrampicata sportiva (un paio di cancelli e muretti da scavalcare), mi hai portato in Val d’Orcia, a Siena, mi sono abbronzata come mai fino ad ora, ora stiamo per fare Torrentismo (canioning…) fra un paio di giorni siamo al mare, fra una settimana ci sposiamo…poi andiamo in Val d’Aosta….quante spose possono dire d’aver fatto e visto tante belle cose così tutte in unico viaggio?”
VilFred ed io ci capottiamo dal ridere…robe da togliere il fiato
Aggiunge ancora non contenta (la mi vuol far morir….dal ridere)
“noi non siamo pellegrini!”
VilFred ed io la guardiamo con curiosità….dove vuole andare a parare questa qui?
“noi siamo PE ALLEGRINI….        
Siamo sempre a ridere e a cantare…e non ce la prendiamo se piove…….quindi…..
PEALLEGRINI
Bello………….bello davvero.
Le do un bacio e mi incammino su per il sentiero/torrente
Voleva baciarla anche VilFred…ma è un po’ duro…e poi sono geloso…
Ok

Cominciamo dall’inizio e facciamo un passettino indietro.
Siamo rimasti a Lucca. 

Una notte di bombardamento. Non ricordavo tuoni così forti. Saette così secche le avevo sentite solamente in fra le pareti delle Alpi Apuane. Li, il rumore del temporale viene amplificato dalle pareti marmoree spesso ampiamente incise dall’uomo, qui, probabilmente lo schiocco viene risaltato dalle mura dell’ostello di S.Frediano.

Fatto è che mi sembrava ancora di essere a militare….ero in artiglieria da montagna.
Non proprio…ero in un reggimento di artiglieria pesante campale…che noi, aggregati agli alpini, provvedevamo a trasportare il più in alto possibile….
E ci hanno dato anche il cappello con la penna. Grande soddisfazione.
Essere alpini …è essere alpini…non c’è altra formazione militare che possieda uno spirito di corpo come quello degli alpini.
La  montagna unisce e affratella, nelle difficoltà ci si unisce….si passano esperienze indimenticabili…e si resta fratelli per sempre.
Quando in esercitazione si sparava con i cannoni….il fuoco di batteria faceva accapponare la pelle…era l’inferno. Lo spostamento d’aria delle cannonate (alla partenza) faceva sobbalzare il mio piccolo autocarro.
Immagino cosa potesse essere all’arrivo delle bombe………
Proprio per questo odio la guerra e la violenza……….

Così risvegliati ci guardiamo con l’occhio aperto….e ci interroghiamo sul resto della giornata.
E alle 18 dobbiamo essere a Pietrasanta….che ci devono prelevare per partecipare ad un congresso sul “Cammino di Abramo” …che ci devono dare un premio…
Non ho capito bene…ma è già tutto organizzato…quindi…su (meglio, giù) le chiappe dal letto e cominciamo i preparativi.
Mentre il brontolio del temporale si allontana, appare in cielo uno spazzo di azzurro intenso, ma così pulito e profondo che è una bellezza guardarlo.
Approfittiamo di questo intermezzo sereno per avviarci.
Siamo vicini al Duomo….una preghierina al “Volto Santo” ci vuole.
La bellezza e la misticità dell’antico crocefisso ci conquista tutte le volte.
Tutte le volte mi commuove.
Per VilFred è la prima volta, ma si commuove anche lui…che è di animo…duro.
Dal “Camperone”
al duomo ci vogliono 5 minuti…in duomo ci siamo fermati altri 5 minuti,


per uscire da Porta S.Donato….altri 10 minuti al massimo.
Durante questo tempo, il tempo (quello meteorologico) è di nuovo cambiato.
L’azzurro si è dissolto lasciando il posto a cupi ammassi grigio scuro che avanzano quasi rotolando, come onde del mare, e come onde del mare ti sommergono d’acqua.
E facciamo appena in tempo a riparaci sotto il porticato sopra Porta S.Donato….che il brontolio sordo che si era allontanato prima, ritorna prepotente con secchi scoppi uno più forte dell’altro.
E giù acqua.
Decidiamo di aspettare un attimo che si sfoghi il temporale.
Riparati dal porticato abbiamo il tempo di vestire la mantella e riprogrammare lo zaino.
Aspetta… aspetta…ma il temporale non accenna a diminuire di intensità.
Cosa facciamo?
Ci guardiamo in faccia e all’unisono decidiamo di andare….
Se proprio proprio diventa impossibile…esistono autobus, treni, autostop…e via….
Ma noi siamo pellegrini seri….andremo fino in fondo a piedi (“pù che seri…sensa cugnision” direbbe mio babbo scuotendo significativamente la testa)
L’uscita da Lucca è un disastro. Oltre all’acqua che ci manda Giove Pluvio, dobbiamo guardarci dagli automobilisti, che, senza pietà, ci annaffiano entrando velocemente dentro le pozzanghere lungo la strada.
Arriviamo sul lungo Serchio che siamo messi ben male…bagnati come i pulcini…….
Ma almeno la pioggia ci da un attimo di tregua.
Con fare disinvolto chiudiamo l’ombrellino del pellegrino…così senza darlo a vedere…
Non c’è nessuno….non si sente niente tranne il rumore dell’acqua che scorre impetuosa verso mare.
Il Serchio, gonfio di pioggia porta a valle tronchi, rami, fango.

E penso ai paesini sotto le Apuane…che nel ‘96 hanno visto sparire tanta gente sotto la forza di valanghe d’acqua e fango e ghiaia.
A Cardoso sono spariti interi quartieri, la Centrale idroelettrica….sono andato qualche tempo dopo e ho visto un albero enorme dentro una cantina….ancora piena di ghiaia.
Ora è tutto ricostruito…ma penso che a quella gente, quando vede tant’acqua e tanto temporale, venga ancora un po’ di paura.
Poco tempo fa, tornando da una arrampicata al Piccolo Procinto, sulla porta di una casa di Cardoso trovammo affisso un foglio di quaderno. C’era una poesia che diceva così:

Di già otto anni sono volati
e gli anta avanzano indisturbati
non c’è un freno per l’età
peccato che anche per questa non si può rimediar

                                    tutto il resto conta e come!!!
                                   Affrontare il destino ci conviene
                                   Questa sarebbe la meglio cosa
                                   Sorridere alla vita che è meravigliosa

Purtroppo una macchia si è aggiudicata
Il nostro paese e la vallata
Si tramanderà ai posteri questa avventura
Ed un perché si è ribellata così, la natura

                                   Un ricordo affettuoso per chi ci ha lasciati
                                   Da un destino crudele attanagliati
                                   Una preghiera per loro fare
                                   E con umiltà tutti insieme poterci aiutare

Maria….

           

Chiacchierando di questo andiamo svelti lungo il fiume.
Abbiamo un passo superiore ai 5 km/ora…se continuiamo così, a Pietrasanta arriveremo sicuramente presto.
Scorgiamo un individuo che cammina svelto, e ci viene incontro.
Non ha zaino, non è un pellegrino.
Non ha ombrello…è un pazzo!
Ci incrocia, ci sorride con gentilezza, saluta educato…e svelto, se ne va.
Un altro ispettore AEVF.
Ne siamo sicuri!
SIREVA, vuole assicurarsi che siamo realmente partiti a piedi….ed ha mandato uno dei suoi uomini migliori e fidati a controllare (cosa ci poteva fare lungo il Serchio a quell’ora senza ombrello?)
VilFred annuisce, mentre noi ce la ridiamo.
Flora canta una canzone di montagna, che parla di acqua sopra i coppi e di scarpe rotte, e occhi belli…
Mi è sempre piaciuta molto quella canzone…l’ascolto commosso mentre marciamo spediti con VilFred che, preciso, detta il passo.
L’ombrello resta chiuso per poco tempo.
Appena dopo il ponte sul Serchio,


molto prima di S. Macario, la pioggia riprende il suo cadere pesante.
In fila indiana senza parlare molto percorriamo la stretta strada, che è poco trafficata, ma quelle poche macchine passano ad alta velocità.
Siamo sempre tranquillamente sopra i 5km/h….non caliamo di un decimo……
Se continuiamo così siamo forti.
La tappa di oggi è lunga, oltre 32 km, con la salita a Montemagno, sopra Camaiore.
Ed eccoci qui…a riguardare l’acqua che scende dal sentiero.

Pe allegrini…avanti…
Risaliamo decisi.
Con ombrello  e navigatore e VilFred nelle mani è un bel casino mantenere l’equilibrio mentre l’acqua scende copiosa lungo il sentiero…o meglio il torrente.
L’ombrello si impiglia nei rovi che è un piacere.
La pioggia accenna ad una timida diminuzione.
Con l’ombrello chiuso si procede un po’ meglio.
Oggi, con questa situazione, dovessi scendere da questo sentiero…avrei un po’ di timore.
La culata sarebbe assicurata!! (quante rime mi vengono oggi…e poi di alta classe!!)
Almeno ho VilFred che mi sostiene…ma sono il più vecchio...ho bisogno di un appoggio…poi  Flo lo porta a spasso  e non lo utilizza…quindi…tanto vale e lo adoperi io.
Appena prima di Piazzano cessa di piovere. Bene.
In lontananza, verso il mare mi sembra di scorgere una lieve schiarita…così proprio un chiarore tenue…ma chiarore.
Ma è da la che arrivano le perturbazioni….chiedo conferma al mio tecnologico orologio che ha anche la bussola.
E’ proprio sud-sud ovest. Perfetto.
Annuncio a Flora che presto cammineremo in canottiera, e prima di Pietrasanta si dovrà mettere la crema protezione 50.
Un sonoro vaffa…non me lo leva nessuno…
Scommettiamo?
Un contadino che passa lento per la strada ci guarda convinto che siamo due folli scappati dal manicomio, o quantomeno è li li per chiamare la neuro.
Non abbiamo l’aria di persone sane di mente.
Siamo bagnati come pulcini, sporchi come maialini, trasandati e con mille aggeggi appesi dappertutto…in più gobbi.
Nonostante la situazione così sistemata, ce la ridiamo pure e parliamo di creme solari.
Dopo la scivolosa  discesa che porta a Valpromaro ci incamminiamo verso Montemagno.
L’azzurro che era così lontano un’ora fa , adesso è sopra di noi e il sole inizia a scaldarci.
I raggi del sole oltre a noi scaldano anche l’asfalto che gradatamente si asciuga generando quella sottile nebbiolina che indugia incerta qualche tempo a mezzo metro di altezza prima di involarsi rapida verso il cielo.
Stiamo andando come le frecce.
Flo ha messo su un ritmo infernale…se regge…è veramente forte.
Anche in salita siamo sempre ben oltre i 5 km all’ora.
"Ma cosa hai messo nel caffè?" chiedo, parafrasando una vecchia canzone (la cantava  Antoine).
A Montemagno
ci fermiamo su una panchina al sole e ci concediamo la meritata pausa pranzo.
Incastro VilFred fra le doghe della panchina e stendo la roba bagnata al sole.
Non farà molto, ma, putost che gnent, lè ‘mmei du toast (dice mio fratello….).
Flora ha tutto un giro curioso di telefonate, qualche cosa è seria, qualcos’altro un po’ meno….
Tutto oggi viaggia di corsa. E di corsa raccattiamo la nostra roba e ci avviamo a prendere il caffè.
Una voce lontana ci chiama rabbiosa.
Oddio VilFred, lo abbiamo lasciato sulla panchina incastrato….
Fiuuu……..meno male.
Con la barista chiacchieriamo del tempo…
Il buon caffè entra immediatamente in vena… e ripartiamo con il nostro ritmo forsennato.
Poco sotto Montemagno, scendendo verso Camaiore il percorso ufficiale si addentra per stradine e sentieri secondari che non conosciamo.
Abbiamo i minuti contati e tanta strada da fare. Seguiamo il percorso che conosciamo.
Ad una prossima volta il collaudo del percorso ministeriale. Notiamo con disappunto che, tra l’altro non c’è segnaletica di sorta. Un peccato.
Su asfalto la discesa a Camaiore è molto veloce….ma io me la ricordavo più corta.
Durante la discesa Flora si attarda al telefono. Siamo in fila indiana a causa del traffico e non capisco di cosa e con chi stia parlando. Ogni tanto dall’ufficio la chiamano per chiarimenti di questo o di quel problema, ma non mi sembra che la discussione e l’interlocutore dall’altra parte riguardino lavoro di ufficio.
Rallento, l’aspetto e origlio in silenzio.
Lì per lì non capisco, poi la cosa si fa più chiara mano a mano che seguo la discussione.
Non è possibile…..
Una giornalista, chiedeva informazioni per redigere un articolo sul nostro matrimonio …in itinere.
Fin qui tutto bene…ma l’assurdo è che ne chiede l’esclusiva….
Ma per favore!!!
Siamo gente di campagna…..percorriamo la VF per piacere, sicuramente non per soldi né per notorietà……..
Licenziata con cordiale fermezza la giornalista, Flo comincia una tremenda serie di borbottii.
Fin dopo Camaiore brontola come una pentola di fagioli in ebollizione…..
Anche VilFred si dice scandalizzato (è un bordone educato e non dice parolacce)
Pietrasanta non è lontana.
Ora il sole splende sicuro nel cielo che si è progressivamente pulito. Fa caldo
Facciamo un paio di soste per svestirci un po’….altrimenti arriviamo bagnati…ma di sudore.
Anche qui il tracciato ministeriale prende una via strana. Molti pellegrini hanno lamentato la impercorribilità del tratto. Non abbiamo né tempo né voglia di verificare. Dobbiamo essere presto a Pietrasanta. Poi ci aspetta una serata di appuntamenti mondani che sicuramente ci stancherà  più della lunga tappa.
Quindi, testa bassa e via veloci.
Conosciamo bene il tratto che ci separa da Pietrasanta, lo abbiamo percorso più volte accompagnando i pellegrini di Cammina Cammina da Fidenza al Volto Santo.
Andiamo sicuri senza problema.
All’altezza dell’Istituto Cavanis
ci sorpassa una ragazza che corre, fa allenamento.
Guardandola bene si vede che è una atleta forte.
A guardarla bene mi sembra di conoscerla, quanto meno…l’ho già vista da qualche parte.
Siamo curiosi e, quando la vediamo girare indietro la fermiamo un attimo.
Cortese (la cosa è sospetta….) si ferma qualche minuto a parlare con noi (una che fa le ripetute che si ferma e interrompe l’allenamento….sempre più sospetta) . Le chiediamo cosa stesse facendo, che tipo di allenamento e via. Sta facendo delle ripetute in salita.
Le chiedo se ci conosciamo, e se ha partecipato agli italiani di mezza maratona di Riva del Garda….mi sembra una faccia nota…e a Riva io sono arrivato insieme ad una delle prime donne…e abbiamo fatto la volata….Ci conferma di essere fra le migliori in Italia…ma a Riva non c’era, era infortunata. Mah! Eppure quel viso e quelle gambe non mi sono nuove. Non me la conta giusta.
Sto invecchiando, ma la memoria visiva è ancora buona.
Non ce l’ha raccontata tutta…per bene.
Ci diamo appuntamento a non so quale gara, ma ci diamo appuntamento (agonisticamente parlando).
Flora la guarda ripartire, invidiandola non poco.
Scompare dietro la curva. Ci fermiamo un po’ per vedere se torna……niente da fare.
Gentile, apparsa all’improvviso, scomparsa e non più tornata………
Noooooooo, anche lei!
SIREVA!!!! Assoldi anche gli atleti per controllarci meglio? Ma dai!!!
Parlando di corse, gare e quant’altro arriviamo alle porte di Pietrasanta, con quasi un’ora di anticipo.
Telefoniamo all’ufficio Turistico di Lucca per dire che siamo quasi a destinazione, e se l’incaricato del recupero pellegrini (noi) vuol partire…
La voce con cui parlo è quella del recuperatore.
Ci accordiamo velocemente.
Dovremo aspettare qualche minuto.
Ne approfitteremo per fare il timbro sulla credenziale e per mangiare un meritato gelato.
Si…il timbro, non se ne parla nemmeno.
In chiesa c’è un matrimonio e onestamente non me la sento di entrare così conciato.
Vorremmo mandare VilFred, sempre così elegante, impettito, anche se un po’ rigido….ma si rifiuta categoricamente.
Aspettiamo un po’ intanto che mangiamo il gelato….
Il matrimonio non si schioda dalla chiesa.
Chiediamo notizie ai curiosi che sostano davanti alla chiesa.
Dovrebbero aver già finito…ma nessuno accenna ad uscire.
Beh…va beh…faremo il timbro domani mattina…la tappa verso Avenza non è lunga…
Ci dirigiamo verso il luogo dell’appuntamento con Lorenzo (il nostro recuperatore di pellegrini…anzi Peallegrini ) Flo si accorge che stanno uscendo dalla chiesa, e, come se non avesse fatto niente tutto il giorno scatta, credenzial munita, alla volta del duomo e scompare fra gli invitati al matrimonio.
E rimaniamo VilFred ed io, li, come due baccalà a far il palo. Uno, VilFred, è già palo di suo, l’altro, io, riesce ad imitarlo benissimo.
Qui arriva Lorenzo a bordo di una stupenda auto…di Flora nemmeno l’ombra..
Me la immagino in mezzo all’orda di invitati, additata come profanatrice di matrimoni, scacciata come zingara maleodorante.
Invece no.
Dopo pochi minuti arriva vittoriosa agitando le credenziali.
Le credenziali appena timbrate vanno agitate all’aria perché asciughino bene…mica per altro.
Altro che zingara scacciata, Flo si era fermata a guardare la sposa …eheheeh fra una settimana tocca a lei!!!
A te no? Mormora VilFred…..
Già…ma io sono vecchio …sono esperto…per una donna è un’altra cosa…cosa vuoi sapere te….?
Puzzolenti, ma regalmente sistemati sulla macchinona condotta dal buon Lorenzo, rientriamo verso Lucca.
Lorenzo è un ragazzo simpaticissimo, molto elegante, molto “a posto” ma anche molto alla mano.
Chiacchieriamo con la massima naturalezza, e non si schifa del nostro odore di selvatico ( a spusum ad cagnuss). Ad arrivare a Lucca col macchinone impieghiamo un bel 40 minuti….via autostrada che si allunga anche.
Gentilmente Lorenzo ci sbarca proprio accanto al Westf che ci accoglie con soddisfazione.
Fra poco dovrebbe arrivare l’autista del nostro sindaco (quello di Salsomaggiore che è anche presidente dell’AEVF) che ci preleverà  e ci porterà al centro universitario dove c’è il famoso convegno per il premio eccc……..
Non ci laviamo!
Ci cambiamo e basta….ci prenderanno così come siamo al dolce profumo di pellegrino non lavato (eau de cagnuss..la nostra colonia).
Abbiamo ancora qualche minuto e Flo ne approfitta per fare una scappata nel negozietto di ieri per comprare altra frutta e molta altra panzanella. Ci dovrebbero/potrebbero invitare a cena…ma …non si sa mai.
L’impeccabile autista arriva puntuale e noi saliamo sulla macchina straordinariamente pulita e profumata.
VilFred lo abbiamo lasciato a far compagnia al Westf… non si sa mai!!!
Arriviamo, le gentili hostess ci accompagnano al convegno…
Sorpresa!!!!!
C’è la Valentina!!!
Ma che bello….baci e abbracci, e qualche lacrimuccia….
Ci scusiamo per il nostro stato…………
Intanto nel corridoio c’è via vai di personaggi curiosi molto ben vestiti…..qualcuno lo conosciamo…altri no…
Ci presentiamo e si fa qualche chiacchiera.
Ma noi cosa c’entriamo? Cosa dobbiamo fare?
Boh!
C’è una stupenda tavola apparecchiata con qualche stuzzichino assai invitante, anzi stuzzicante.
Cominciamo con il reintegrare un po’ di energie disperse e sali minerali sudati.
Dopo un po’ qualcuno ci invita ad entrare in aula.
Una serissima signora termina il suo intervento….un lungo e sentito applauso a cui ci uniamo(anche se non sappiamo nulla di quello che ha trattato) .
Il moderatore di turno ci presenta e ci fa accomodare al tavolo dei relatori. Oddio. Cosa dobbiamo fare o dire  ?
Flo ed io ci guardiamo negli occhi e, volentieri le cedo l’onere e l’onore di parlare.
Fra gli applausi ci consegnano un bel premio, un trofeo in vetro a ricordo del nostro cammino e soprattutto del nostro matrimonio (che non c’è ancora stato…ma arriveremo a sposarci?)
Poi  Flo comincia a parlare e a spiegare un po’ cosa stiamo facendo e perché……
Ci interrompono subito.
E’ arrivata l’onorevole.
Proviamo a squagliarcela…ma ci trattengono al tavolo.
Azz…al tavolo con l’onorevole.
A dire il vero la signora onorevole ci sembra un po’ stranita, ma snocciola il suo discorso in modo molto scolastico, quasi scontato.
Poi le spiegano chi siamo….e lei, sinceramente incuriosita si interessa al nostro viaggio e pare entusiasta del nostro sposarci in cammino….
Ora ci sembra più sciolta e a suo agio…ma un non so chi, forse un portaborse, o comunque un politicante, molto maleducatamente richiama l’onorevole all’ordine e la porta via lasciando Flo con le parole fra i denti.
Vedo che a Flora si accendono le orecchie….
Fa niente dai…..la Valentina la riporta alla serenità e insieme si dedicano al pettegolezzo.
Ora la comitiva, di cui sembra dobbiamo far parte anche noi, parte alla volta di una mostra di pittura della presentatrice TV  Fiorella Pierobon .
Andiamo con Luca che è rimasto a rappresentare il sindaco che si è dileguato con autista e macchinone. Ora siamo con macchinetta e amici. Meglio.
Fiorella Pierobon è ancora una bella signora, molto distinta, molto elegante. Ha sempre occhi bellissimi e molto vivi. Mi fa un’ottima impressione.
I suoi quadri parlano di Cammino. Ecco cosa c’entriamo noi!!
Noi camminiamo.
Tutti ammassati nei piccoli spazi, ci muoviamo a fatica.
Facciamo parecchie conoscenze e qualche persona si ferma a parlare con noi di VF.
Alcuni sono veramente interessati. Comunque c’è qualche altra cosa da mettere sotto i denti e qualche bicchiere di buon vino.
Maleducatamente assaggio e bevo.
Qui si fa tardi e nessuno parla di andare a cena.
Meglio prevenire….che patire la fame….noi domattina dobbiamo ripartire….
Fiorella fa la sua presentazione, l’onorevole ripete diligentemente il discorso di prima…
Qualcuno ci presenta alla Pierobon, la quale si dimostra sinceramente interessata ed incuriosita…il  maleducato di turno, con un urlo, richiama all’ordine la bionda signora e ancora una volta le parole restano fra i denti Flora.
Non si arrabbia più, ma, come il mio babbo, si limita a scuotere la testa.
Il gruppone si infila su per le scale per vedere la seconda parte dei lavori di Fiorella.
Noi prendiamo Luca da una parte e gli chiediamo di portarci al Westf….dobbiamo mangiare, e poi spostarci a Pietrasanta…ed è violentemente tardi.
Luca che ha anche mal di testa, acconsente…e anche Valentina si accoda….
Sul Westf si respira un’aria a noi più consona.
Allestiamo una cenetta veloce (viva la panzanella) e poi facciamo rotta verso Pietrasanta…..
Sono talmente suonato che non so nemmeno che strada sto facendo.
Meno male che il mio personalissimo navigatore ha le idee chiare….e dopo quasi un’ora siamo a Pietrasanta.
Parcheggiamo nei pressi della stazione ferroviaria.
Approntiamo la nostra mansarda .
E’ tardissimo………anzi di più…
Anche se la panzanella viaggia un po’, fa niente….